Aborto - Interruzione di gravidanza : per il diritto alla libera scelta

Iniziativa "Finanziamento dell'aborto – questione privata":         

Votazione 9 febbraio 2014

69,8% dicono NO a questo attacco antiabortista : stralciare l'aborto dal catalogo delle prestazioni dell'assicurazione malattie

no-attacco-soluzione-dei-termini Comunicato del Comitato No all'iniziativa "Il Finanziamento dell'aborto è une questione privata"

I parlamentari dicono no all'iniziative (youtube)

Il 26 gennaio 2010, un gruppo di parlamentari, col sostegno dell'organizzazione “Mamma” (già “Per la madre e il bambino” / ASMB), ha lanciato l'iniziativa “Il finanziamento dell'aborto è una questione privata". L'iniziativa chiede che "fatte salve rare eccezioni, l'interruzione di gravidanza e l'embrioriduzione non sono incluse nell'assicurazione obbligatoria", vuole dunque stralciare l'aborto dal catalogo delle prestazioni dell'assicurazione malattie di base.
L'iniziativa è stata depositata il 4 luglio 2011 – poco prima della fine del termine di 18 mesi per la raccolta delle firme – con 109'600 firme valide (100'000 è il minimo necessario).

L'iniziativa viene difesa come un contributo alla riduzione dei costi della salute e del numero degli aborti. Secondo il consigliere nazionale Peter Föhn (UDC), presidente del comitato, l'interruzione di gravidanza sarebbe una "prestazione inutile" e non avrebbe niente a che fare con una malattia. L'assicurazione malattie dovrebbe coprire solo le prestazioni le più importanti.

Questa argomentazione è assurda e disonesta. Stralciare il rimborso dei costi dell'aborto dall'assicurazione di base nè diminuirà in modo notevole il numero delle interruzioni di gravidanza nè farà nessun risparmio sui costi della salute, piuttosto li farebbe aumentare.

No a questo nuovo attacco contro l'accesso libero all'interruzione legale della gravidanza da parte degli anti-abortisti cristiani fondamentalisti !



Argomenti

Chi sta dietro ?       veda anche "Die Anti-Abtreibungs-Players"
Una prestazione obbligatoria sin dal 1981
Nessuna riduzione dei costi – al contrario
La salute delle donne messa in pericolo
Altri effetti negativi
L'iniziativa disprezza la volontà popolare
Quali eccezioni ?
Le minorenne
L'embrioriduzione
Sulla pelle delle donne più povere
Il principio di solidarietà
Chi sta dietro ?

La proposta emana dall'associazione "Mamma" che aveva lanciato, nel 1998, l'iniziativa per un divieto totale dell'aborto e, nel 2002, fatto campagna contro la soluzione dei termini.
Subito dopo la sua sconfitta nella votazione del 2002, l'associazione aveva annunciato il lancio di una nuova iniziativa che mirerebbe l'abolizione del rimborso dell'IVG. In settembre 2009 domandava ai membri il loro sostegno a l'eventuale lancio. (si veda Nouvelle stratégie des opposants?)
L'indirizzo del comitato d'iniziativa si trova a Münchenstein – dove si trova anche la sede di "Mamma" e dell'ASMB.

Il comitato d'iniziativa
Il comitato è composto di donne e uomini politici della destra cattolica e evangelica conservatrice che da sempre hanno militato contro la soluzione dei termini :

L'interruzione di gravidanza è una prestazione obbligatoria dell'assicurazione malattie secondo la LAMal fin dal 1981 Stralciare l'interruzione di gravidanza dal catalogo delle prestazioni di base non ridurrebbe i costi, anzi li farebbe aumentare.

L'interruzione di gravidanza ha molto a che fare colla salute o la malattia – L'iniziativa mette in pericolo la salute delle donne

Altri effetti negativi

Il popolo ha approvato il rimborso obbligatorio del costo dell'IG in votazione popolare nel 2002

Quali rare eccezioni ?

Nel testo dell'iniziativa non è chiaro quali sarebbero le "rare eccezioni" da pagare dall'assicurazione. I promotori dell'iniziativa menzionano lo stupro e il pericolo di morte per la donna incinta. Non sarebbe dunque pagata l'interruzione di gravidanza nel caso di una gravissima malformazione del feto o di un grosso rischio (non mortale) per la salute della donna?

Le minorenne sotto i 16 anni

Rimane nebuloso perché, come pretendono i promotori, l'iniziativa impedirebbe le minorenne sotto i 16 anni di abortire all'insaputa dei genitori. L'iniziativa non dice assolutamente nulla a questo proposito.
Per altro, le ragazze che interrompono una gravidanza a questa età sono pochissime. Per lo più sono accompagnate e sostenute dai genitori.
Però capita che nascondano la loro gravidanza dai genitori – e per buone ragioni. Potrebbe anche essere di interesse vitale per la giovane ragazza che i genitori non siano informati (in una famiglia fondamentalista, islamista per esempio).
Se la legge impone una consulenza obbligatoria per le ragazze al di sotto di 16 anni, è anche per proteggerle da pressioni di genitori che vorrebbero forzarle ad abortire – o a portare la gravidanza a termine contro la loro volontà.

I costi dell'embrioriduzione

Questi costi non sarebbero più rimborsati dalle casse-malattia, secondo l'iniziativa.
Sono rare le gravidanze multiple di più di 2 o 3 feti che si sviluppano, e in medicina della procreazione assistita devono considerarsi un errore professionale. Però, se capita, queste gravidanze presentano un rischio considerevole per la donna incinta come anche per i feti multipli. La riduzione spesso si impone in questi casi.

Puro cinismo – sulla pelle delle più povere

È addirittura cinica la proposta che le donne potrebbero stipulare un'assicurazione complementare. Sono precisamente le donne che possono appena pagare l'assicurazione di base e ancor meno una complementare che hanno bisogno di essere rimborsate dalla cassa-malattia. Prescindendo da ciò che nessuna donna premedita in anticipo di aver bisogno di fare interrompere una gravidanza.

La rivendicazione dell'iniziativa svilisce il principio di solidarietà

Lo smantellamento della solidarietà è contrario ai principi etici che reggono il sistema sanitario svizzero (si veda la presa di posizione n. 12/2006 della Commissione nazionale d'etica "Le «dichiarazioni di rinuncia per motivi etici» mettono in pericolo il principio di solidarietà dell’assicurazione malattie"). Secondo la CNE, una differenziazione tra gruppi di assicurati in base a convincimenti morali rappresenta un’inammissibile intromissione del sistema sanitario nella sfera privata degli assicurati. La condanna morale di un comportamento non deve incidere sulle regole che disciplinano il finanziamento solidale del sistema.
Questa differenziazione è inoltre assai discutibile perché renderebbe pratica corrente la deroga al principio della condivisione solidale :

Lo smantellamento della solidarietà non è la via giusta per contenere l’aumento dei costi. Non è ammissibile che certi assicurati scelgano, sulla base dei loro valori morali individuali, quali prestazioni mediche saranno rimborsati dall'assicurazione di base ad ALTRE PERSONE ASSICURATE e quali invece no. Nessuno è costretto di sommettersi o collaborare a un trattamento che si rifiuta.

Prese di posizione contro l'iniziativa

Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa (9.5.2012)
Comunicato del Consiglio federale / Messaggio del Consiglio federale
Comunicato del Gruppo di lavoro "No all'iniziativa 'il finanziamento dell'aborto è una questione privata' " (francese)

La commissione del CN respinge l'iniziativa anti-aborto con 18 voti contro 5 (2.11.2012)
Comunicato stampa della commissione (francese)

Il Consiglio nazionale respinge l'iniziativa con 130 voti contro 29 (17.4.2013)
Comunicato stampa dell'Associazione "No all'attacco alle soluzione dei termini" (francese)

La commissione del Consiglio degli Stati respinge l'iniziativa all'unanimità (2.7.2013)

Voto finale alle Camere federali (27.9.2013)
Consiglio nazionale : l'iniziativa è respinta con 155 voti contro 33
Consiglio degli Stati : l'iniziativa è respinta con 37 voti contro 5

Commissione nazionale d'etica, 17.4.2013
Commissione nazionale d'etica, parere N° 12/2006
Federazione delle chiese evangeliche della Svizzera (in francese)
Commissione federale per le questioni femminili CFQF (in francese)
Presa di posizione PLANeS/Salute sessuale Svizzera (in francese)
APAC-Suisse (in francese)
Società svizzera di ginecologia e ostetrica (in tedesco)
Federazione svizzera dei medici FMH (in francese)
Federazione svizzera delle levatrici (in francese)
Associazione svizzera infermiere e infermieri (in francese)
Association romande et tessinoise des conseillers-ères en santé sexuelle (in francese)
Posizione delle donne PLR
Posizione dei Verdi
Posizione delle donne PPD svizzere (francese)
Unione svizzera delle donne cattoliche (in tedesco). L'Unione respinge l'iniziative per ragioni etiche: rischio del ritorno agli aborti clandestini, smantellamento della solidarietà nel sistema della salute pubblica.
Posizione della Fondazione Profa (francese)

Manifestazioni  / Presentazioni

Presentazioni alla conferenza stampa 28.5.2012 del gruppo di lavoro “No all’iniziativa Il finanziamento dell’aborto è una questione privata”
Der Schwangerschaftsabbruch im Kontext der sexuellen Rechte (S. Rohner, Salute sessuale Svizzera)
Eine Abtreibung ist eine private und selbstbestimmte Entscheidung jeder Frau! (Y. Feri, PS)
Fristenregelung – Ein wichtiger Beitrag zur Reduktion der Schwangerschaftsabbrüche, und ein Spiegel für die Gleichstellung der Frau in der Schweiz (Y. Gilli, I Verdi)
Non à l’initiative „financer l'avortement est une affaire privée" (M. Amgwerd, donne PDC)
Non à l’initiative „Financer l’avortement est une affaire privée" (I. Moret, donne PLR)
Nein zum Rückschritt! (A. Rey)

Presentazioni alla manifestazione del 2.6.2012 "10 anni della soluzione dei termini – NO al ritorno indietro!"
Risoluzione: 53 organizzazioni nazionali dicono NO alla marcia indietro (pdf, francese)
Exposé A. Cotting, Santé sexuelle Suisse (pdf)
Referat A.M. Rey (pdf)
Referat Helene Huldi (pdf)
Exposé J. de Quattro, Conseillère d'Etat VD (pdf)

Presentazioni di Anne-Marie Rey  "No all'attacco alla soluzione dei termini"
tedesco      francese

L'iniziativa è un accanimento ideologico antidemocratico, un attacco nascosto contro la soluzione dei termini. Lo scopo ultimo è il divieto totale dell'aborto, secondo il consigliere nazionale Freysinger.

nach oben

Benvenuti