Aborto - Interruzione di gravidanza : per il diritto alla libera scelta

Si può essere cristiani e votare a favore della soluzione dei termini?

Questa domanda etica fondamentale è stata soggetto della conferenza del celebre teologo cattolico Stephan H. Pfürtner, professore à Marburg alla presenza di 150 persone. La conferenza è stata organizzata dalla Federazione svizzera delle donne protestanti (FSFP) e dall'Unione svizzera per la decriminalizzazione dell'aborto (USPDA); ha avuto luogo a Berna il 31 gennaio 2002.

Una donna confrontata con una gravidanza indesiderata si ritrova con un conflitto di coscienza,  la sua dignità umana esige che non sia trattata come oggetto alla mercé di terze persone, bensì che la sua autonomia decisionale sia riconosciuta. E' questo un comandamento fondamentale dell'etica sociale cristiana, spiega il professor Pfürtner. E' necessario non eludere la straordinaria varietà di punti di vista e nemmeno perdere di vista la simbiosi tra donna incinta e il bambino in divenire. Il diventare persona è un percorso. Pfürtner chiama dei terribili banalizzatori coloro che difendono la tesi secondo la quale l'embrione è persona dall'inizio, e che assimilano l'aborto ad un omicidio.

Per una decisione di coscienza autonoma.

Una tavola rotonda animata dal giornalista Roland Jeanneret è stata il seguito della conferenza che ha visto la partecipazione delle signore Beatrice Acklin-Zimmermann, docente all'università di Friborgo, Ursula Angst-Vonwiller, co-presidente della Federazione svizzera delle donne protestanti, Judit L. Pòk, medico all'Ospedale universitario di Zurigo e membro della Commissione nazionale di etica; era inoltre relatore il pastore Markus Sahli, della Federazione delle Chiese protestanti della Svizzera.

Le interlocutrici e gli interlocutori erano unanimi nel considerare come primario il rispetto dell'autonomia morale e della responsabilità personale della donna. Non è eticamente accettabile che una terza persona possa decidere per la donna direttamente coinvolta. La società deve adempiere al suo dovere di proteggere la vita instaurando una politica a favore della famiglia e non criminalizzando le donne che si trovano in una situazione difficile.

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