Disgustate, alla loro riunione annuale di lavoro del 29 agosto 2001 a Berna, le presidenti delle organizzazioni femminili svizzere hanno preso conoscenza della campagna pubblicitaria aggressiva degli oppositori estremisti alla soluzione dei termini.
Independentemente dall'opinione personale sulla soluzione dei
termini, lo stile demagogico della campagna é inaccettabile. Testimonia
d'un grande disprezzo delle donne ed é profondamente offensivo per tutte
le donne in situazione di angustia che decidono di interrompere la
gravidanza. "L'Aiuto svizzero per la madre e il bambino" insinua che le
donne prenderebbero la decisione di abortire alla leggera, anche a uno
stadio avanzato della gravidanza, a partire dall'entrata in vigore della
soluzione dei termini.
Commento giuridico del Prof Peter Albrecht su questo punto
(in francese)
Le presidenti delle organizzazioni femminili protestano contro questa campagna velenosa che tende a indurre in errore. Esse sono convinte, e sanno per esperienza, che, anche con la soluzione dei termini, nessuna donna decide di interrompere la gravidanza senza motivi importanti. Esse domandano un dibattito oggettivo.
Annemarie Will-Kohler,
Unione delle contadine svizzere
Verena Bürgi-Burri e Margrit Schnyder-Schelbert, Unione svizzera delle
donne cattoliche
Jessica Kehl-Lauff e Erika Bopp, Associazione svizzera per i diritti
delle donne
Sibylle Burger-Bono, alliance F
Ursula Angst-Vonwiller e Ria van Beek, Fédération suisse des femmes
protestantes
Regula Ernst, ARGEF 2001
Erna Aeberhard, Communauté suisse de travail des femmes indépendantes
(AUF)
Yvonne Gendre e Colomba Boggini, Espace Femmes Fribourg
Ursula Häberlin, Donne del SEI (Syndicato Edilizia e Industria)
Anna Hausheer, Federazione svizzera delle famiglie monoparentali
Jenny Heeb e Annemarie Marti-Strasser, Donne per la Pace
Natalie Imboden, Donne del SSP (Syndicato svizzero dei servizi pubblici)
Agnes Leu, Synode suisse des femmes
Christine Michel, Femmes, Féminisme, Recherche
Brigit Pedolin, Business and Professional Women BPW
Anne-Marie Rey, Unione svizzera per decriminalizzare l’aborto