Aborto - Interruzione di gravidanza : per il diritto alla libera scelta

Aborto – attualità – archivio 2002-2005

27 novembre 2005
Liechtenstein: sconfitta per i fondamentalisti

Con più del 80% delle voci, le cittadine e cittadini del Principato di Liechtenstein, piccolo paese arcicattolico, hanno bocciato l'iniziativa popolare "Per la vita" – e ciò malgrado una campagna aggressiva da parte dell'arcivescovo Wolfgang Haas e del principe ereditario. L'iniziativa voleva ancorare nella costituzione "il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale" e avrebbe bloccato ogni tentativo di liberalizzare la legislazione molto restrittiva sull'aborto.


23.11.2005
Polonia: Antiabortisti sempre più aggressivi

I deputati del partito ultraconservatore "Lega delle famiglie polacche" hanno provocato proteste nel Parlamento europeo di Strasburgo con una esposizione che paragona l'aborto al Olocausto. L'esposizione è stata sbandita dal edificio parlamentare. Il partito ora intende mostrarla tra l'altro nelle scuole primarie e secondarie in tutta la Polonia.
Il Primo Ministro recentemente eletto ha promesso di introdurre "nuovi valori" in Polonia e vuole nominare un "consulente speciale per la protezione della vita" – prospettive piuttosto tristi per le donne polacche.


23.11.2005
Italia: in preparazione la domanda di registrazione per la RU 486

Mentre che a Torino continua la sperimentazione colla RU 486, sempre più regioni e ospedali in Italia chiedono l'accesso al metodo farmacologico per l'interruzione di gravidanza. L'ospedale Lotti di Pontedera (Toscana) ha addirittura deciso di importare la Mifegyne direttamente dalla Francia e l'ha già usata. Ora, il nuovo capo della casa farmaceutica Exelgyn, produttrice della RU 486, ha annunziato nel giornale la Repubblica (17.11.05) che sta in procinto la presentazione della richiesta di registrazione in Italia. Finora la ditta aveva rinunciato a fare la domanda per ragione dell'opposizione feroce da parte della chiesa cattolica in particolare.
Intanto il ministro italiano della salute, Francesco Storace, propone di coinvolgere negli consultori statali dei volontari delle associazioni antiabortiste per consigliare le donne incinte… Il dibattito sull'aborto si riapre con grande clamore in Italia e minaccia di diventare un argomento nella campagna elettorale in primavera dell'anno prossimo.
In più dettaglio


11.11.2005
In Italia la lotta per la RU 486 continua

In Italia ancora non è ammessa la pillola abortiva RU486 (Mifegyne). Continua la lotta per ottenerla. A Firenze, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione che difende la libertà del medico nella prescrizione della pillola al posto dell'intervento chirurgico.
Dopo un mese e mezzo di stop imposto dal ministro della Salute, riparte la sperimentazione della Mifegyne all'ospedale Sant'Anna di Torino. Però, secondo la richiesta del ministro, le donne devono stare in ospedale durante tutta la procedura finché l'aborto è avvenuto (2-3 giorni in generale) – una assurdità, visto che negli altri paesi, da 15 anni, questo intervento si pratica con una sorveglianza in ambulatorio di poche ore al massimo. L'ideologia fondamentalista ha trionfato sulla scienza. Frattanto, le Italiane si recano all'estero per ottenere il trattamento.


5.11.2005
"Per madre e bambino": sconfitta davanti al Tribunale federale

Il Tribunale federale ha respinto il ricorso della Fondazione "Per madre e bambino" contro il cantone di Neuchâtel. Questo cantone aveva rifiutato di far figurare l'associazione antiabortista nell'elenco degli organismi suscettibili di fornire un aiuto morale o materiale alla donna incinta senza volerlo. Secondo il parere del Tribunale, i cantoni sono liberi di inserire sulla lista prevista dal Codice penale solo le associazioni che offrono "un informazione obiettiva e neutrale".


27.10.2005
In America latina il dibattito sull'aborto va accentuandosi

In America latina, l'interruzione di gravidanza è legalizzata soltanto a Cuba e in Guyana. Nella maggior parte dei paesi la gravidanza non può essere legalmente interrotta salvo casi di stupro o di pericolo di morte per la donna, non va ammesso l'intervento neanche in questi casi in Cile e in El Salvador. Gli aborti clandestini spesso pericolosi sono stimati dall'Organizzazione mondiale della sanità a 4 milioni all'anno. La critica di queste leggi rigorose va accentuandosi nelle cerchie dei medici, delle femministe e della politica.
In Brasile, una proposizione politica per legalizzare l'aborto è stata presentata in settembre. In Uruguay una proposizione simile fu approvata dalla camera bassa del parlamento, ma respinta – con una maggioranza di 3 voti – dal Senato nel 2004. In Colombia un ricorso è stato inoltrato alla Corte suprema contro il divieto quasi totale dell'aborto, divieto che secondo la giurista ricorrente costituisce una violazione di diritti fondamentali della donna.


23.9.2005
Liechtenstein: il Landtag rifiuta l'iniziativa "Per la vita", votazione popolare 25-27 novembre

Il parlamento del Liechtenstein (Landtag) con 23 contro 2 voti ha respinto l'iniziativa "Per la vita" – nonostante gli interventi favorevoli del arcivescovo Haas e del principe ereditario (veda l'attualità del 5.8.2005). Un contro-progetto sarà sottoposto al popolo, proponendo di inserire nella costituzione un articolo che garantirebbe il diritto alla vita, senza nello stesso tempo bloccare ogni liberalizzazione dell'interruzione di gravidanza, una disposizione avvicinandosi alle costituzioni degli altri paesi europei.


6 settembre 2005
Un'altro ricorso inoltrato alla Corte a Strasburgo

Un'altra donna irlandese ha inoltrato alla Corte europea dei diritti dell'uomo un ricorso contro il divieto dell'aborto. Lei doveva recarsi in Inghilterra per interrompere la sua gravidanza in seguito alla diagnosi di un'anomalia gravissima cagionando la non-viabilità del feto.
Il 5 luglio 2006, la Corte ha respinto la richiesta per ragioni di forma, concludendo che la donna non aveva prima utilizzato le possibilità di ricorso nel paese stesso.
Per altro, il 26 luglio 2005, il Comitato dell'ONU per l'eliminazione della discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW) ha criticato l'Irlanda per la sua legge restrittiva sull'aborto e ha invitato il governo a favorire il dialogo nazionale su questo proposito.


9 agosto 2005
Irlanda: ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo

A nome di tre donne irlandese, l'associazione irlandese di pianificazione famigliare (IFPA) ha inoltrato alla Corte europea dei diritti dell'uomo un ricorso contro il divieto dell'aborto vigente nel paese. In Irlanda, l'interruzione è ammessa soltanto nel caso di un pericolo di morte per la donna in conseguenza della sua gravidanza. Ogni anno, oltre 6'000 Irlandese fanno il viaggio in Inghilterra, Olanda o in altri paesi per ottenere l'aborto. Il ricorso della IFPA si basa sugli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieto dei trattamenti inumani o degradanti), 8 (rispetto della vita privata) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo.


5 agosto 2005
Liechtenstein: iniziativa fondamentalista

Nel Principato del Liechtenstein, un gruppo di fondamentalisti ha depositato un iniziativa "per la vita". Vogliono introdurre nella costituzione un articolo per garantire la protezione della vita "dal concepimento alla morte naturale", nell'intenzione sopratutto di vietare assolutamente l'aborto. Nel Liechtenstein, l'interruzione della gravidanza è legale soltanto per indicazioni mediche molto strette. La discussione su questo proposito è stata iniziata nel 2003 da un gruppo di lavoro che propone una soluzione dei termini.
Le circa 17'500 persone che hanno diritto a voto nel principato voteranno dal 25 al 27 novembre sull'iniziativa fondamentalista. In Svizzera, un'iniziativa simile è stata respinta da 82% dei votanti nel 2002. Però, la situazione è tutta diversa nel piccolo stato di Liechtenstein : l'arcivescovo ultraconservatore Wolfgang Haas e il suo seguace, il principe ereditario, ci hanno molta influenza.


22 luglio 2005
Il numero di aborti in Europa: tendenze diverse

Mentre in Danimarca e nella maggior parte dei paesi dell'Europa orientale il numero di aborti ha tendenza di diminuire (come anche negli Stati Uniti e nel Canada), questo numero sta stagnando dal 1995 circa – con qualche fluttuazione – in Germania, Italia, Norvegia e in Svizzera. In Inghilterra, Francia, Olanda e Svezia, dopo un periodo di diminuzione o di stagnazione, da qualche tempo si osserva una risalita.
Per più informazioni (grafiche, commento in francese)


11 giugno 2005
In Etiopia è stata liberalizzata la legge sull'aborto

La tendenza alla liberalizzazione in materia di aborto continua anche in Africa. In Etiopia è entrata in vigore una legislazione che permette l'interruzione di gravidanza quando c'è un pericolo per la salute fisica o mentale della donna incinta, quando la gravidanza è frutto di uno stupro, in caso di malformazione del feto o se la madre sarebbe troppo immatura per occuparsi di un bimbo. Inoltre, il giudice può rinunciare alla punizione se la donna abortisce per motivi di povertà.


29 aprile 2005
Vienna vuole porre fine al terrorismo degli antiabortisti

Quotidianamente da molti anni dei fanatici religiosi assediano le cliniche e gli studi medici ove si praticano delle IVG a Vienna e in altre città austriache, secondo il modello dei loro amici americani. Le paziente vengono molestate massicciamente davanti alle entrate e fino nelle scale degli edifici. Ormai il parlamento della regione viennese ha approvato un regolamento che permette alla polizia di scacciarli via. Però una soluzione definitiva del problema del terrorismo psicologico antiabortista richiederebbe una legislazione federale.


21 aprile 2005
Sarà accettata fra poco la libera scelta dell'aborto nel Portogallo ?

Il parlamento portoghese ha approvato la proposizione di sottoporre al popolo una revisione della legge sull'aborto. La nuova legislazione accorderebbe alla donna il diritto, entro le 10 prime settimane, di decidere ella stessa sull'interruzione di una gravidanza. La data della votazione non è stata fissata, ma non potrà avvenire prima della fine del 2006. Il partito comunista avrebbe preferito una decisione del parlamento sul progetto di legge.


22 febbraio 2005
Portogallo: il futuro Primo Ministro promette un referendum sull'aborto

Dopo la vittoria elettorale del suo partito socialista, il 20 febbraio, il Primo Ministro designato, Jose Socrates, a promesso di presentare alla votazione popolare, il più rapidamente possibile, una proposta per liberalizzare la legge restrittiva sull'aborto secondo il modello della soluzione dei termini. Una tale regolazione veniva respinta da una piccola maggioranza dei votanti nel 1998. Però dei sondaggi recenti mostrano che ormai sarebbe accettata da una chiara maggioranza dei Portoghesi.


16 febbraio 2005
Polonia: il parlamento boccia la revisione della legge sull'aborto

Con una piccola maggioranza di 199 contro 183 voti e con 7 astensioni, il parlamento polacco  ha rifiutato di discutere una revisione della legge severissima sull'aborto. Il progetto legislativo prevedeva una soluzione dei termini e l'educazione sulla sessualità obbligatoria nelle scuole (veda le attualità del 30.1 e del 3.4.2004).  Prima del dibattito, organizzazioni cattoliche conservative avevano inviato ai parlamentari dei feti in materia plastica.
Informazioni sulla situazione in Polonia (in francese)


11 febbraio 2005
Divieto di manifestare davanti a studi medici che praticano degli aborti

Il Tribunale federale tedesco ha confermato un giudizio di una istanza inferiore vietando a un anti-abortista di manifestare e importunare le paziente davanti a uno studio medico ove si praticano interruzioni di gravidanza. Secondo il tribunale, l'incolpato cercando a stigmatizzarlo ha violato i diritti della personalità del medico. Inoltre, afferma il tribunale, le donne devono poter accedere all'assistenza medica senza essere interpellate e subire pressioni psicologiche da une terza persona. (BGH VI ZR 308/03)

A Vienna, Sonja Wehsely, membro del governo della capitale austriaca, vuole ottenere il diritto di far scacciare via i manifestanti che molestano regolarmente le donne davanti alle cliniche specializzate per la pratica dell'aborto.


27 gennaio 2005
Estenuazione nel campo dei fondamentalisti?

Nuova sconfitta dei fondamentalisti in Svizzera: il loro referendum contro la legge sul trapianto di organi non è riuscito. Hanno raccolto solo 20'000 firme invece delle 50'000 necessarie per ottenere una votazione popolare. Il comitato referendario accozzato di rappresentanti dei diversi gruppi antiabortisti si era opposto alla legge perché ammette il trapianto di tessuti embrionali.


1o gennaio 2005
In tre paesi europei si compie il 30o anniversario della soluzione dei termini

30 anni fa, in gennaio 1975, in Francia, Austria e Svezia sono entrate in vigore legislazioni che stabiliscono la soluzione dei termini in materia di aborto. Aveva preceduto la Danimarca due anni prima. Era una tappa importantissima per i diritti e la salute delle donne: nessuna non deve più morire delle conseguenze di un aborto clandestino in Europa. Mentre che in Svezia e in Danimarca da quel tempo è stato accettato senza fare problemi il diritto di accedere all'aborto legale, delle difficoltà sussistono in Francia e in Austria: in certe regioni non esistono in numero sufficiente le strutture per effettuare gli interventi o manca il personale, causa tante volte di lunghe attese per le donne coinvolte. In entrambi i paesi le organizzazioni antiabortiste estremiste rimangano attive terrorizzando in particolare donne e medici davanti alle cliniche in Austria.


4 novembre 2004
La pillola abortiva Mifegyne: rarissime complicazioni

Come negli Stati Uniti, gli antiabortisti in Svizzera cercano di utilizzare rarissimi casi di morte successi (in altri paesi) dopo l'interruzione di gravidanza colla Mifegyne, per rilanciare la loro lotta contro questo farmaco. Il clamore è insensato: il rischio è minuscolo. L'esperienza in Svizzera è eccellente.
Complicazioni col metodo farmacologico dell'aborto (in francese)
Informazioni sulla Mifegyne


28 novembre 2004
La legge sulle cellule staminali adottata

Più del 66 percento delle cittadine e dei cittadini svizzeri hanno detto Sì alla legge sulle cellule staminali in votazione popolare. La legge permette, con limiti chiari e severi, la ricerca sulle cellule staminali di embrioni soprannumerari. Contro la legge si sono opposti gruppi religiosi fondamentalisti argomentando che l'embrione sia un uomo e che non sia lecito sacrificare la sua vita per la ricerca. Sono gli stessi gruppi che hanno combattuto la soluzione dei termini due anni prima. Per la seconda volta hanno patito una sconfitta massiccia, benchè questa volta avevano il sostegno di certi circoli ecologisti.


5 novembre 2004
ONU : la Commissione dei diritti dell'Uomo critica la Polonia

Alla sua riunione del 4 novembre, la Commissione dei diritti dell'Uomo dell'ONU ha reiterato la sua inquietudine – espressa una prima volta nel 1999 – concernente la legge restrittiva sull'aborto in Polonia, legge che incita le donne ad aver ricorso all'aborto clandestino coi suoi rischi per la loro salute. La Commissione invita la Polonia a liberalizzare la sua legislazione e la pratica dell'aborto, a facilitare l'accesso alla contraccezione e ad assicurare una educazione alla sessualità obiettiva per tutti i giovani in scuola.
Informazioni sulla Polonia (in francese)


4 novembre 2004
Elezioni negli USA : una minaccia per i diritti riproduttivi

La rielezione di George W. Bush negli Stati Uniti costituisce una grave minaccia per i diritti riproduttivi non soltanto negli USA ma in tutto il mondo. Durante i quattro anni della presidenza di Bush, l'amministrazione americana – insieme al movimento fondamentalista – ha fatto tutto per ostacolare la pianificazione familiare e impedire ogni liberalizzazione dell'aborto sia sul piano nazionale, sia attraverso il globo. Questi tentativi si faranno più intensi ancora in futuro. Le donne americane devono temere il peggio per il loro diritto all'autodeterminazione.


8 ottobre 2004
Le leggi sui trapianti e sugli esami genetici sull'essere umano accettate dal Parlamento svizzero

A una grande maggioranza il Parlamento svizzero ha adottato la legge sui trapianti che, fra l'altro, si applica ai trapianti di tessuti e di cellule embrionali. È consentito effettuare trapianti di tessuti e cellule embrionali soltanto se la donna interessata è stata informata in modo esauriente e ha dato il proprio consenso liberamente.
La legge sugli esami genetici sull'essere umano disciplina anche l'esame prenatale. Essa garantisce alla donna interessata il diritto di autodeterminazione e il diritto di essere informata e di ottenere una consulenza.


5 ottobre 2004
Strategia europea per la promozione della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi

L'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, a una grande maggioranza, ha adottato une Risoluzione precisando che il diritto alla salute sessuale e riproduttiva implica la facoltà di esercitare la propria sessualità senza paura di malattie sessuali e di gravidanze non desiderate. Le coppie dovrebbero essere in grado di controllare la loro fecondità senza conseguenze pericolose. Gli Stati membri sono invitati a prendere le misure necessarie per quel che riguarda, tra l'altro, l'informazione e l'educazione, le gravidanze delle adolescenti, i tassi d'aborto elevati in certi Stati membri, compreso gli aborti clandestini pericolosi in alcuni paesi ove l'aborto rimane ancora illegale.


26 settembre 2004
L'indennità di maternità approvata in votazione

Finalmente le donne in Svizzera ottengono il diritto alla copertura della perdita di guadagno in caso di maternità. Con una maggioranza del 55,4 percento il popolo ha approvato la revisione legislativa che stipula un congedo pagato minimo di 14 settimane per tutte le donne che esercitano una professione rimunerata.


24 settembre 2004
Proposta di una soluzione dei termini nel Liechtenstein

Nel Principato del Liechtenstein, un gruppo di lavoro "Interruzione della gravidanza", cui partecipano diverse organizzazioni femminili e professionali, ha presentato in autunno 2003 una proposta di revisione legislativa concernente l'aborto. Si tratta di una soluzione dei termini ispirandosi agli modelli svizzero e tedesco. Il governo non ha ancora reagito. Ora, con una interpellanza, alcuni parlamentari di diversi partiti chiedono al governo di prendere posizione sulla proposta del gruppo di lavoro. La legge sull'aborto in vigore nel Liechtenstein è molto restrittiva, ammettendo l'interruzione di gravidanza soltanto per ragioni severe di salute. In teoria, sono punibili perfino le donne che vanno all'estero per abortire.


2 settembre 2004
Portogallo: Women on Waves sorvegliate da due navi da guerra

Il governo portoghese ha proibito alla nave di Women on Waves di entrare in un porto del paese col pretesto che sarebbe una minaccia per la sicurezza e la salute pubblica. Women on Waves porterà questa proibizione dinanzi ai tribunali.
Dal 27 agosto la nave olandese è sorvegliata da due navi di guerra portoghesi davanti alla costa portoghese. Sulle acque internazionali ove va applicata la legge olandese, Women on Waves offre sul battello delle interruzioni di gravidanza colla Mifegyne (RU 486). In terra, l'organizzazione si limita a dare consigli e informazioni e a partecipare in discussioni. Negli anni precedenti, la sua nave ha già ancorato in Irlanda e Polonia.
Il 10 settembre, la nave olandese è ritornata in Olanda. Ripartirà per il Portogallo quando Women on Waves avrà vinto la lite davanti agli tribunali.
Il Portogallo ha una legge molto restrittiva sull'aborto. È questa legge, non Women on Waves che costituisce una minaccia per la salute pubblica: oggi ancora nel paese ci sono donne che muoiono in seguito a un aborto clandestino. I sondaggi mostrano che la maggioranza del popolo favorisce una liberalizzazione della legge.


26 agosto 2004
La Svizzera ha il tasso più basso di IVG in Europa

Nel 2003, primo anno dopo l'entrata in vigore della soluzione dei termini, il numero totale di interruzioni di gravidanza in Svizzera era di 10'500. Non ha aumentato a paragone degli anni precedenti ; piuttosto si può concludere ad una leggera diminuzione. Con 6,8 interruzioni di gravidanza per 1'000 donne di 15 a 44 anni, la Svizzera oggi presenta il tasso di IVG più basso in Europa. Più del 40 percento delle IVG si fa col metodo farmacologico (Mifegyne / RU 486), nelle prime 7 settimane della gravidanza. Quasi la metà degli interventi concerne donne straniere. Grazie alla soluzione dei termini il "turismo abortivo" sta sparendo.
Articolo (francese)
Tabella con dati cantonali 1970-2003
Quali sono le donne coinvolte ?


8 luglio 2004
Il feto non è una persona

La Corte europea per i diritti dell'uomo ha rifiutato di attribuire al feto la qualità di "persona" – confermando con ciò diverse sentenze anteriori. Visto l'assenza di un consenso europeo in materia, secondo l'opinione della Corte appartiene agli Stati di definire il punto dal quale comincia il diritto alla vita garantito all'articolo 2 della Convenzione dei diritti dell'uomo. La Corte ha respinto il ricorso di una donna francese che aveva subito un aborto al sesto mese della gravidanza in seguito a uno sbaglio del medico e aveva chiesto la sua condanna per omicidio colposo.
Comunicato della Corte  (francese)   (inglese)


24 giugno 2004
Il numero delle IVG in diminuzione nei Paesi-Bassi

Dopo un aumento durante più di dieci anni, il numero degli aborti ha ricominciato a cadere nel 2003. La diminuzione era di 2,2% per le donne domiciliate nei Paesi-Bassi. Era particolarmente notevole per le giovani di 15 a 19 anni (-7,4%). Il tasso di aborti per 1000 donne di 15 a 44 anni era di 8,5 nel 2003, a paragone di 8,7 nell'anno precedente. L'aumento degli anni 90 (da 5,2/1000 nel 1990 a 8,7 nel 2002) era causato anzi tutto dal tasso molto più elevato delle donne immigrate. Però la Olanda stava sempre tra i paesi coi tassi di aborto più bassi nel mondo.
Per più informazioni sulla prevenzione in Olanda (francese)
Statistiche olandese


2 giugno 2004
Secondo anniversario della votazione sulla soluzione dei termini in Svizzera

Il 2 giugno 2002, la soluzione dei termini è stata accettata dal popolo svizzero con una maggioranza del 72,2%. È entrata in vigore il 1o ottobre 2002 ed è stata messa in applicazione in modo sorprendentemente rapido. Anche nei cantoni che prima non ammettevano l'interruzione di gravidanza (AI, NW, OW), l'intervento adesso si può ottenere. Il "turismo ginecologico" sta per sparire. I dati disponibili finora permettono di concludere che il numero delle interruzioni di gravidanza non è cresciuto in seguito alla soluzione dei termini.


1.6.2004
Kenya: campagna per la legalizzazione dell'aborto

La scoperta di 15 feti a Nairobi e l'arresto in seguito di un medico e di due infermiere hanno attizzato il dibattito sull'aborto nel Kenya. La legge originaria dall'epoca coloniale permette l'interruzione della gravidanza solo per motivi di salute. Gli aborti clandestini sono stimati a 250'000 all'anno, i casi  mortali che ne risultano a 2'500, mentre le nascite sono di 1 milione circa. Ogni giorno 40 a 60 donne arrivano all'urgenza del più grande ospedale di Nairobi con gravi complicazioni risultate da un aborto mal fatto. Alcune organizzazioni che lottano per i diritti della donna hanno lanciato una campagna per convincere parlamentari e medici della necessità di legalizzare l'aborto. Il governo sta diviso sul problema.


5 maggio 2004
La soluzione dei termini si discute in Uruguay

Con 17 voti contro 13, il Senato dell'Uruguay ha respinto il progetto di una legge che avrebbe introdotto l'educazione alla sessualità, garantito l'accesso alla contraccezione e legalizzato l'aborto entro le 12 prime settimane. Il 10 dicembre 2002, la Camera dei deputati aveva già approvato la nuova legislazione – una sensazione in questo paese cattolico.
Una coordinazione nazionale di organizzazioni femminili e sindacali, di giovani, di medici, dei Cattolici per la libera scelta e delle chiese metodista e valdense sostiene la revisione legislativa. Ora si prepara a far dell'aborto un tema della campagna elettorale di ottobre prossimo. Secondo un sondaggio rappresentativo il 63% della popolazione sarebbe favorevole alla nuova legge.
Finora in Uruguay l'aborto è legale soltanto per ragioni di salute. Il numero degli aborti clandestini è stimato a 16'000, anzi a 33'000 ogni anno, in una popolazione di 3,4 milioni. La mortalità materna è attribuita a metà alle complicazioni che ne risultano.
www.chasque.net/frontpage/aborto/default.htm (in spagnolo)


3.5.2004
Diminuzione delle IVG nel cantone di Berna ed altri cantoni, stagnazione in Ticino

Nel cantone di Berna il numero delle interruzioni di gravidanza è diminuito di 13,7% nel primo anno dopo l'entrata in vigore della soluzione dei termini, cioè da 1194 nell'anno precedente a 1030 nel 2003. In Ticino nel 2003 il numero era di 605 in confronto di 618 nel 2002. Diminuzione anche nei cantoni di AG, GL, ZH, GR, JU, FR, GE e NE. Non c'è dunque l'aumento profetizzato dagli antiabortisti in seguito all'introduzione della Mifegyne (RU 486) nel 1999 né dopo l'entrata in vigore della soluzione dei termini in ottobre 2002.
Da più di 20 anni il cantone di Berna pubblica una statistica con molti dettagli e molto istruttiva sulle interruzioni di gravidanza.
Commento sulle cifre di Berna (francese)


3.4.2004
Polonia: un progetto di legge presentato in Parlamento

Come l'aveva annunciato un gruppo di parlamentari ha presentato un progetto di legge che propone una soluzione dei termini. Però c'è poca speranza di successo perché le elezioni sono vicine ed i sondaggi predicono la vittoria dei partiti conservatori. La legge in vigore dal 1993 permette l'interruzione della gravidanza soltanto per ragioni mediche molto limitate. Il numero annuale degli aborti clandestini è stimato a 80'000 al meno.


3.3.2004
Portogallo: respinta la soluzione dei termini in Parlamento

Con una  piccola maggioranza l'Assemblea nazionale portoghese ha rifiutato di discutere un progetto di legge per la soluzione dei termini, presentato dai partiti della sinistra. È anche stata respinta la proposta di sottoporre la questione dell'aborto alla votazione popolare. Parecchi parlamentari del partito social democratico – partito membro del governo di centro destra – pur essendo favorevoli alla depenalizzazione dell'aborto hanno votato contro le due proposte, seguendo così la parola d'ordine del partito.


17.2.2004
Portogallo: sentenza assolutoria per tutti gli accusati

Nel processo di Aveiro fatto a 7 donne, un medico ed altre persone accusate di aver partecipato a aborti clandestini, tutti gli accusati sono stati assolti (per più dettagli veda qui sotto).


8.2.2004
Portogallo: il dibattito sull'aborto è rilanciato

A Aveiro, nel nord conservatore del Portogallo 17 persone si trovano accusate di aborto illegale: 7 donne, i loro compagni, un medico e diverse persone coinvolte. La sentenza del tribunale si aspetta per il 17 febbraio. Come già nel caso del processo clamoroso di gennaio 2002, le donne sono tutte di condizione molto modesta. Le donne più fortunate eludono la legge portoghese restrittiva recandosi in Spagna per ottenere l'interruzione della gravidanza.
Il processo ha rilanciato il dibattito sull'aborto nel paese. 121'000 firme sono state presentate al Parlamento per un referendum che domanda una soluzione dei termini. 75'000 firme sono necessarie. Secondo un nuovo sondaggio, 79% della popolazione voterebbero a favore della legalizzazione dell'aborto. Per la prima volta alcune personalità del partito conservatore governativo PDS si sono pronunciate in favore a una mitigazione della legge restrittiva. Perfino il vescovo di Oporto, Armindo Lopes Coelho, ha dichiarato che la criminalizzazione dell'aborto non è una soluzione, invece si deve migliorare la situazione sociale delle famiglie povere. Però il Primo Ministro Barroso non desidera una votazione sul tema durante la legislatura che prende fine nel 2006.
L'anno passato, 11'000 donne hanno dovuto farsi curare in ospedale per complicazioni risultati da aborti clandestini effettuati male. Cinque donne sono morte.


30.1.2004
Polonia : voltafaccia del presidente

Un gruppo di donne parlamentari polacche, in collaborazione con organizzazioni femminili, ha elaborato una proposta per liberalizzare la legge restrittiva del 1993 sull'aborto. Il progetto deve essere presentato al Parlamento prima delle elezioni del 2005.
Contrariamente alla sua promessa data prima delle ultime elezioni, il Presidente di Polonia, Aleksander Kwasniewski, ha dichiarato all'occasione di una conferenza stampa del 21 gennaio, che porrà il suo veto a una liberalizzazione della legge in vigore che considera come un compromesso colla chiesa cattolica e il risultato di discussioni appassionate.
La coalizione delle organizzazioni femminili che aveva sostenuto l'elezione del Presidente ha reagito con indignazione al suo voltafaccia e gli ricordò gli effetti negativi della legge restrittiva per i diritti e la salute delle donne.


28.1.2004
L'aborto non aumenta il rischio del cancro del seno

Uno studio dell'Istituto Karolinska di Stoccolma conferma i risultati della ricerca anteriore : l'aborto non aumenta il rischio del cancro del seno – piuttosto lo fa diminuire. 1759 donne che avevano partorito entro gli anni 1973 e 1991 e che dopo avevano sviluppato un cancro del seno furono comparate a altrettante madri non colpite. Fra le donne non colpite quelle che prima del parto avevano una o più volte interrotto una gravidanza erano più numerose che fra quelle ammalate.


16.12.2003
Approvata dal Parlamento italiano una legge molto controversa sulla fecondazione assistita

Il 11 dicembre, il Senato ha votato una legge molto restrittiva sulla procreazione medicalmente assistita. È vietato persino il dono di sperma. L'articolo 1 della legge "assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito". I partiti della sinistra ed i laici qualificano di medievale la nuova legge e temono che riconoscendo dei diritti all'embrione apra la strada alla cancellazione della legge liberale del 1978 sull'aborto (legge 194, soluzione dei termini). Certe richieste fatte da settori cattolici alimentano questi timori. Il governo però smentisce tali intenzioni. La chiesa cattolica e il Movimento per la vita hanno espresso la loro soddisfazione per l'approvazione della legge.  


5 dicembre 2003
L'Unione svizzera per decriminalizzare l'aborto si dissolve alla fine dell'anno

Dopo l'accettazione famosa in votazione popolare della soluzione dei termini il 2 giugno 2002, e dopo l'approvazione, in novembre scorso, dal Tribunale federale del suo ricorso di diritto pubblico contro il cantone di Zurigo, l'Unione svizzera per decriminalizzare l'aborto ha deciso di dissolversi alla fine del 2003.  (communicato stampa in francese). Dopo 30 anni di lotta, l'Unione ha raggiunto il suo scopo: il diritto della donna all'autodeterminazione in materia di aborto. L'ex co-presidente, Anne-Marie Rey si è incaricata di mantenere il sito internet dell'Unione.


5 dicembre 2003
Malta: una donna russa ritenuta in prigione per impedirla di abortire

Un tribunale di Malta ha ordinato la detenzione in prigione di una donna russa perché incinta di 7 settimane, voleva  recarsi in Russia per abortire. Nello Stato di Malta, l'aborto non è legale in nessun caso, neanche quando c'è un pericolo per la vita della donna incinta! La donna russa essendo immigrata illegalmente stava per essere espulsa, quando suo "amico" ricorse al tribunale con la pretesa che il suo "diritto di padre" e il "diritto alla vita del figlio" sarebbero violati se la donna dovesse abortire in Russia. – Però la Commissione europea dei Diritti dell'Uomo non ha mai riconosciuto tali diritti in casi simili.


1o di novembre 2003
Portogallo : un referendum domanda una soluzione dei termini

La "Rete Femminista" ha lanciato un referendum per domandare la legalizzazione dell'interruzione di gravidanza entro le prime 10 settimane. Si devono raccogliere 75'000 firme. Con la Polonia e l'Irlanda il Portogallo è tra i soli tre grandi paesi d'Europa che hanno ancora una legislazione molto restrittiva sull'aborto. Nel 1998 in votazione popolare (con una partecipazione miserabile), una soluzione dei termini è stata rifiutata di poche voci. Gli inizianti domandano la solidarietà internazionale.
Per saperne più sulla situazione in Portogallo… (francese)


20 ottobre 2003
Il Tribunale federale dichiara inammissibile una disposizione del cantone di Zurigo concernente l'applicazione della soluzione dei termini

Il 14 ottobre il Tribunale federale ha approvato il ricorso di diritto pubblico dell'Unione svizzera per decriminalizzare l'aborto contro il cantone di Zurigo. Il Tribunale ha deciso che l'obbligo di ottenere un secondo parere medico per le interruzioni dopo la dodicesima settimana di gravidanza non è conforme alla legge federale. Anche il cantone Ticino dovrà adattare le sue disposizioni in materia alla sentenza del Tribunale.
Comunicato di stampa (in francese)


17 ottobre 2003
I 25 anni del papa Giovanni Paolo II

Per avere diffuso durante 25 anni la sua dottrina reazionaria in materia di contraccezione, di aborto e di prevenzione del SIDA, Carol Wojtyla è responsabile della morte di diecine anzi di centinaia di migliaia di persone all'anno particolarmente nei paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America latina dove il potere della chiesa cattolica rimane importante. Non c'è davvero nessuna ragione per rallegrarsi dell'anniversario…


30 settembre 2003
Il numero delle interruzioni di gravidanza è rimasto stabile

Sono disponibili adesso le statistiche cantonali delle interruzioni di gravidanza nel 2002. Il numero totale per la Svizzera intera è stimato a 11'800. Significa che il numero non ha aumentato in seguito all'entrata in vigore della soluzione dei termini il 2 ottobre dell'anno scorso. Il 40 percento approssimativamente degli interventi si fanno col metodo farmacologico (Mifegyne).
Statistiche


22 gennaio: 30 anni fa negli Stati Uniti …
Il Tribunale supremo ha riconosciuto il diritto della donna all'autodeterminazione

Il 22 gennaio 1973 il Tribunale supremo degli Stati Uniti ha deciso che la libertà personale e la protezione della sfera privata includono il diritto della donna di decidere lei stessa se interrompere o meno la sua gravidanza. L'aborto fino là clandestino e pericoloso è diventato un atto medico. Altri paesi hanno imitato l'esempio.
Informazioni in più dettaglio (francese)


È disponibile ora il rapporto sul congresso scientifico del 31 maggio 2001 a Berna
Traumatismi psichici – il mito e i fatti scientifici

In occasione di un congresso Svizzero organizzato a Berna da diverse associazioni professionali, esperti svizzeri ed internazionali hanno presentato i risultati dei loro studi scientifici. Nessun indicatore ha evidenziato possibili traumi psicologici a seguito di un'interruzione della gravidanza. Studi molto ampi, fatti su migliaia di donne negli Stati Uniti e in Inghilterra evidenziano che il benessere psichico non viene deteriorato da un'IVG, ma che dipende da fattori preesistenti.
Per ordinare il rapporto del congresso "Séquelles psychiques de l'interruption de grossesse" (francese, inglese, tedesco)


1o ottobre 2002
In Svizzera è entrata in vigore la soluzione dei termini

Il primo ottobre la soluzione dei termini, approvata dal popolo il 2 giugno, è entrata in vigore. Durante le prime 12 settimane, le donne possono dunque decidere loro stesse dell'interruzione di una gravidanza non desiderata.
Testo della nuova legislazione


26 settembre 2002
Entrata in vigore una soluzione dei termini in Nepal

Dopo 8 anni di sforzi in parlamento, una soluzione dei termini è entrata in vigore in Nepal depenalizzando l'aborto entro le 12 prime settimane della gravidanza.


20 agosto 2002
Aborto depenalizzato a Canberra

L'assemblea legislativa del Territorio della capitale australiana ACT (Australian Capital Territory) a Canberra ha abrogato ogni disposizione penale concernente l'aborto. Per conseguenza l'interruzione volontaria della gravidanza sarà trattata come qualunque altro intervento medico.


3 luglio 2002
Il Parlamento europeo raccomanda di legalizzare l'aborto

Con 280 voti contro 240, il parlamento dell'Unione europea ha approvato une Risoluzione che raccomanda agli Stati membri e ai paesi candidati di legalizzare l'aborto e di renderlo sicuro e accessibile a tutti. Invita i governi ad astenersi, in qualunque caso, dal perseguire le donne che si sono sottoposte ad aborto illegale.

Inoltre, la risoluzione sottolinea l'importanza della prevenzione per ridurre il ricorso all'aborto. Raccomanda ai governi di sviluppare una politica d' informazione e d'educazione sessuale olistica, di garantire l'accesso a tutti i metodi contraccettivi e di agevolare l'accesso alla contraccezione d'emergenza ("pillola del giorno dopo").


Votazione federale del 2 giugno 2002
La soluzione dei termini approvata !

Con una maggioranza del 72,2 percento, la soluzione dei termini è stata approvata dal popolo svizzero. Finalmente, entro le prime 12 settimane, la decisione e la responsabilità di un'interruzione di gravidanza spettano alla donna o alla coppia.
L'iniziativa estremista "per madre e bambino" che voleva vietare l'aborto in modo quasi assoluto, è stata respinta con il 81,7 percento dei voti.
Dettagli della votazione

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